Mio padre Vittorio
A mio padre Vittorio con gratitudine
Vittorio Zavan
Vittorio, penultimo di otto fratelli, nasce il 6 aprile 1906 a Borbiago di Mira in via Tresievoli n. 87 (ora via Fossa Donne n. 21 dove attualmente abitatano le famiglie del nipote Zavan Primo e di suo figlio Paolo) dall’unione matrimoniale di Zavan Giuseppe e Righetto Rosa, famiglia di piccoli borghesi commercianti di frutta, che vivono nella propria abitazione colonica di Borbiago di Mira con annesso un discreto podere per la loro attività.
Da bambino, negli anni 1918-1919, frequenta la terza elementare presso la scuola "G. Parini" di Borbiago e termina, poi, il percorso di istruzione con la classe quinta presso la scuola elementare "Mista" di Marano negli anni 1920-1921.
Apprende ancora in gioventù il mestiere del falegname lavorando presso la falegnameria dell'artigiano Spolaore (soprannominato "Pané") a Scaltenigo in via Formigo.
All’età di 20 anni, assolve agli obblighi di leva, dal 24 aprile 1926 all'8 settembre 1927, come soldato ed attendente del Colonnello conte Macola originario di Castelfranco Veneto, nel 54° Regg. Fanteria di stanza a Novara nella caserma "Perrone" e, successivamente, il 9 novembre 1927 inizia a lavorare e diviene il falegname (marangòn) della Fornace Perale di Oriago dove vi rimase per quasi 40 anni.
Vittorio sposa Amelia Trevisan di Borbiago, figlia di Valentino e Deppieri Ginevra, il 10 ottobre 1937 nella chiesa parrocchiale di S. M. Assunta di Borbiago.
Amelia e Vittorio, dopo le nozze, vanno a vivere nella casa del cognato Luigi Simionato (detto Gigio Masteeta) a Borbiago in via Borbiago n. 73/A (ora via Ticino n. 56).
Dalla loro unione matrimoniale nascono l’8 ottobre 1938 i due gemelli Tullio e Fortunato, solo quest’ultimo sopravvissuto e chiamato da tutti “Tullio” in memoria del fratello.
Durante la seconda guerra mondiale e più precisamente il 1° ottobre 1942, Vittorio all'età di 36 anni viene richiamato alle armi e arruolato come lavoratore coatto nella 786^ Compagnia Lavoratori del 58° Reggimento di Fanteria Motorizzata "Abruzzi".
Mio padre Vittorio, che di mestiere era un falegname, viene inviato nel SUDETENLAND (GERMANIA) nel campo minerario BERGBAU - LAGER Nr. 23 HERKULES a NIEDERLEUTENSDORF ÜBER BRÜX appartenente al "Sottocampo" di MALTHEUERN dove la Reichswerke Hermann Göring aveva istituito la Hydrierwerkes Maltheuern (impianti di idrogenazione) per la produzione di benzina sintetica ottenuta dalla lavorazione del carbone brown estratto dalle miniere.
In questo lager nr. 23, Vittorio viene occupato nella costruzione delle baracche di legno dove far alloggiare i numerosi prigionieri di guerra, prevalentemente soldati polacchi e sovietici, e perciò non scese mai nei pozzi dove era stato inizialmente destinato.
Ammalatosi, fa ritorno in Italia il 20 aprile 1943.
Viene nuovamente richiamato per ordine delle forze armate germaniche dal 27 maggio 1943 per lavori di importanza bellica ed occupato in qualità di falegname presso la medesima ditta ove lavora, la S.A. Industria Laterizi ed Affini di Malcontenta (meglio nota come Fornace Perale di Oriago) fino alla resa delle stesse forze tedesche il 25 aprile 1945.
Il 29 giugno 1949 nasce a casa a Borbiago in via Borbiago n. 73/A il secondogenito Gianni Giuseppe.
L’8 dicembre del 1950 Vittorio con la moglie Amelia e i figli Fortunato e Gianni si trasferisce nella nuova casa di Oriago in via Caltana n. 292 (ora via Sile n. 2 attualmente abitata dalle famiglie di Fortunato “Tullio” e del figlio Cristiano) costruita dal capomastro “Gigio Masteeta” e dal figlio Angelo “Angeo Masteeta”.
Nel 1966 raggiunge l’età pensionabile e termina così l’attività lavorativa di falegname nella Fornace Perale di Oriago.
Trascorre i restanti anni dedicandosi anche a casa all’antica passione per il legno sempre viva in lui intagliando il legno di noce con i suoi arnesi e realizzando svariati oggetti con il suo inconfondibile stile personale.
Muore all'età di 73 anni presso l'ospedale civile di Dolo il 1° maggio dell'anno 1979 lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia, la quale continua sempre a custodire nel proprio cuore il suo vivo e grato ricordo.
Ora riposa con Amelia nel cimitero di Oriago.


Carbonera, domenica 23 marzo 2008, giorno di Pasqua.
Tuo figlio Gianni
Foto "Antonio Paggiaro" Via Quattro Cantoni, 77 Mestre