Mia madre Amelia
A mia madre Amelia con affetto
Amelia Trevisan
Amelia nasce il 27 settembre 1914 a Borbiago di Mira in via Malpaga n. 50 ed è la secondogenita di Trevisan Valentino (registrato in chiesa con il nome di Francesco e meglio conosciuto in paese con il soprannome di “Chechi Gaeo”) e di Deppieri Ginevra, una modesta famiglia che divide la casa colonica con la famiglia di Ernesto, fratello di “Chechi”. Insieme a Ernesto, oltre ai figli ed alla sua moglie Angela, vivono il fratello Emilio (detto “Milio” rimasto da sposare) e la madre Frezza Paolina (“Bettina” rimasta vedova in giovane età con una numerosa prole da allevare).
Da bambina frequenta la scuola elementare inferiore di Borbiago “G. Parini” fino alla classe prima e quando è a casa aiuta i genitori nei lavori domestici, nei campi e nella cura del bestiame (una mucca, una capra e altri animali da cortile).
Da adolescente lavora come cameriera presso la trattoria “Dall’Amelia - alla Giustizia” gestita dalla zia Amelia Deppieri e, successivamente in gioventù, come domestica al servizio della famiglia benestante dei Roffarè in Rio Terà dei Pensieri di Venezia.
Amelia sposa Vittorio Zavan di Borbiago, il 10 ottobre 1937, nella chiesa parrocchiale di S. M. Assunta di Borbiago.
Amelia e Vittorio, dopo le nozze, vanno a vivere nella casa del cognato Luigi Simionato (detto Gigio Masteeta) a Borbiago in via Borbiago n. 73/A (ora via Ticino n. 56).
Dalla loro unione matrimoniale nascono l’8 ottobre 1938 i due gemelli Tullio e Fortunato, solo quest’ultimo sopravvissuto e chiamato da tutti Tullio in memoria del fratello.
Nell’anno 1942, durante il secondo conflitto mondiale, Vittorio viene mobilitato per ordine delle forze armate germaniche e mandato come lavoratore nel Sudetenland rimanendo così separato da Amelia e il piccolo Fortunato per parecchi mesi.
Il 29 giugno 1949 nasce nella sopra citata casa di Borbiago in via Borbiago n. 73/A il secondogenito Gianni Giuseppe.
L’8 dicembre del 1950 la famiglia composta ora da Amelia, Vittorio, Fortunato “Tullio” e Gianni si trasferisce nella nuova casa di Oriago in via Caltana n. 292 (ora via Sile n. 2 ed attualmente abitata dalle famiglie di Fortunato “Tullio” e di Cristiano, figlio di “Tullio”).
Amelia, rimasta vedova nel 1979, trascorre i restanti anni della propria esistenza di madre e nonna devota smarrendosi poco a poco in un grande vuoto e si spegne nel proprio letto il giorno 25 luglio del 1989.
Amelia e Vittorio riposano l’una accanto all’altro nel cimitero di Oriago.


Carbonera, domenica 23 marzo 2008, giorno di Pasqua.
Tuo figlio Gianni
Amelia in una foto del febbraio 1933